💍 Aprire lo scrigno della memoria.
Qualche giorno fa mi è capitato di sentire questa frase, che mi ha particolarmente colpito perchè l’ho trovata evocativa.
Cosa vuol dire aprire lo scrigno della memoria?
La parola scrigno mi fa pensare a qualcosa di prezioso e pregiato.
Allora mi sono chiesta:
- Perchè, quando pensiamo al passato, ci condanniamo?
Succede di rivedere il film della giornata o di ripensare ad un accadimento trascorso e di essere critici con noi stessi:
- pensando a ciò che avremmo potuto dire o fare diversamente,
- a come avremmo potuto reagire durante una discussione o di fronte ad una sorpresa.
Ma possiamo tornare indietro nel tempo?
Possiamo riavvolgere il nastro della nostra vita e ripercorrere la giornata che vorremmo cambiare?
No.
Possiamo preoccuparci ed occuparci di ciò che rientra nella nostra sfera di controllo e non di ciò che non possiamo controllare.
E’ vero che le parole possono ferire come un’arma.
Ma è anche vero che siamo noi a decidere, di star male o no, per le parole che ci sono state dette o che abbiamo detto.
La responsabilità del nostro stato d’animo è tutta nostra.
Troppo spesso imputiamo ad altri ciò che dipende esclusivamente da noi.
Oltre alla reazione di fronte alle parole, possiamo controllare anche il cocktail biochimico che produciamo.
Ogni nostra reazione produce ormoni.
Ritornare indietro e ripensare ad una situazione passata ci fa rivivere le sensazioni che abbiamo provato in quel momento.
Quando parlo di rivivere, mi riferisco proprio ad una situazione in cui proviamo le medesime sensazioni provate allora.
Vi è mai capitato di ascoltare una canzone legata ad un momento triste e di cambiare repentinamente umore, sentendovi malinconici anche se fino ad un attimo prima eravate sereni?
Non siete pazzi o instabili, è normale.
Il nostro cervello non distingue se sta vivendo la realtà oppure un ricordo… purtroppo è proprio così.
Lo scrigno della memoria perciò può essere ricco di ricordi gioiosi o di ricordi tristi.
Cosa possiamo fare?
Cosa rientra sotto la nostra sfera di controllo?
Abbiamo due possibilità:
- essere gentili con noi stessi e non condannarci più
- recriminare ciò che abbiamo fatto e star male ogni volta che ricordiamo
Ognuna di queste due azioni produrrà delle conseguenze nella nostra mente, nel nostro corpo e nel nostro cuore.
Il nostro corpo produce una serie di ormoni in momenti diversi della giornata e in occasioni diverse.
Le neuroscienze hanno dimostrato che, i nostri pensieri, le nostre parole e addirittura la nostra postura, possono influenzare la produzione ormonale.
Questa è una scoperta strabiliante perchè vuol dire che siamo padroni del nostro umore e che possiamo influenzarlo, se diventiamo coscienti e consapevoli su come farlo.
Scoprire come influenzare il nostro umore attraverso le azioni e le parole
…è la strada che ti condurrà verso la tua serenità interiore.
Con il mio Metodo aiuto, chi lo vuole davvero, a raggiungere lo stato desiderato: la serenità.
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💫”Il vestito è come una lingua con la quale parlare a qualcuno”.
Il nostro look è una forma di comunicazione non verbale.
Comunica qualcosa di noi e ci consente di realizzare scambi comunicativi e di intraprendere relazioni con gli altri.
La nostra identità si manifesta anche e soprattutto attraverso il nostro abbigliamento.
Sembra che esista una sorta di esercito dei seguaci della moda che indossa una vera e propria uniforme:
- piumini corti in vita,
- cappotti lunghi come vestaglie da camera
- e borse maxi.
Non è sempre stato così?
I giovani cambiano look per sentirsi “qualcuno”, per trasmettere al mondo come si sentono e si vedono.
Spesso accade che essi si sentono in imbarazzo con il proprio essere e conseguentemente con il proprio aspetto.
Il look, l’abbigliamento, l’immagine che mostrano diventa una sorta di guscio provvisorio.
Perché sentono il bisogno di omologarsi nell’abbigliamento, nei tatuaggi, nei piercing?
Potremmo affermare che lo fanno per seguire la moda, ma sarebbe una affermazione frettolosa e riduttiva.
Si allineano al gruppo e indossano “la divisa” che indossa il gruppo per senso di appartenenza, ma soprattutto per sentirsi belli nello sguardo degli altri.
Allinearsi al gruppo è un modo per affermarsi.
Cosa possiamo fare noi adulti per costruire un rapporto sereno con i nostri figli?
La prossima volta che nostro figlio ci chiederà di comprare quei pantaloni larghi e con il cavallo basso, che non esaltano la sua fisicità:
- potremmo cominciare ad assecondarlo.
Pensiamo che sta crescendo e che non li vuole indossare per omologarsi, ma per sentirsi a suo agio e che prima o poi uscirà dal guscio e troverà la sua identità anche nell’abbigliamento.
Creare un ponte della serenità in famiglia vuol dire anche:
- Capire ciò che nostro figlio esprime attraverso il suo look
- Essere consapevoli dell’influenza della moda nella costruzione dell’identità personale e sociale di nostro figlio
- Renderlo più forte e aiutarlo a migliorare il rapporto con il proprio corpo.
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📌 Rendiamo le riunioni aziendali più produttive con la check list.
Quante volte abbiamo partecipato a riunioni noiose, lunghe e poco produttive?
Oppure abbiamo organizzato una riunione che si è rivelata un fallimento perché i partecipanti hanno cominciato a litigare tra loro?
Eppure gli argomenti all’ordine del giorno erano chiari e ben scritti nella convocazione.
La riunione si è protratta più del dovuto e alla fine si è parlato e discusso di tutto fuorché dei punti all’ordine del giorno.
Ecco allora una breve check list come strumento di supporto per creare riunioni serene.
Questa check list va preparata prima della riunione da parte dell’organizzatore, in questo modo:
- Preparare un ordine del giorno chiaro e breve;
- Limitare i punti all’ordine del giorno;
- Stabilire un tempo massimo per discutere ogni punto.
E non solo, anche per:
- Redigere un verbale di massima da far compilare al segretario verbalizzante contestuale alla riunione;
- Assicurarsi che ogni partecipante abbia ricevuto e letto l’ordine del giorno attraverso l’invio di un feedback su di esso.
Con gli ulteriori vantaggi di:
- Preparare un supporto visivo su cui scrivere i punti salienti che emergono per ogni punto discusso;
- Leggere ai partecipanti le parole chiavi e i punti salienti;
- Leggere ai partecipanti il verbale compilato per avere l’approvazione.
Con il mio Metodo aiuto, chi lo desidera, a raggiungere lo stato desiderato: la serenità.
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COS’E’ UNA SQUADRA SERENA?
Un luogo in cui:
- si gestiscono le emozioni delle vittorie e delle sconfitte:
- si prevengono le conflittualità tra atleti e tra atleti e allenatore/ dirigenza;
- si crea un clima di condivisione per il raggiungimento di un obiettivo comune;
- si comunica empaticamente per la costruzione di un clima sereno.
Con il mio Metodo aiuto, chi lo vuole davvero, a raggiungere lo stato desiderato: la serenità.
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COS’E’ UNA SCUOLA SERENA?
Un luogo in cui:
● c’è rispetto per le diversità individuali;
● c’è entusiasmo e sinergia;
● c’è il piacere della scoperta;
● si parte dalle potenzialità di ognuno;
● si collabora per il raggiungimento di obiettivi formativi;
● c’è senso di appartenenza.
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